Sono molti gli italiani che per varie ragioni ogni giorno si trasferiscono per un periodo in un luogo diverso rispetto a quello in cui risiedono. L’esigenza di un domicilio temporaneo può nascere quando ci si sposta in un’altra città per un progetto di lavoro a tempo determinato, o per assistere un familiare malato nella vita di tutti i giorni.
Se ti trovi in una situazione simile e ti stai chiedendo come fare con i documenti, forse non sai che esiste un’apposita autocertificazione da compilare in questi casi per dichiare il trasferimento in via temporanea.
La burocrazia è molto complessa, lo sappiamo bene. Capita spesso infatti di fare confusione tra i concetti di residenza, domicilio e dimora e di non compilare nel modo giusto i documenti che servono per certificare dove abitiamo.
Non preoccuparti: in questo articolo trovi tutte le informazioni necessarie su come si attesta la dimora temporanea.
Di cosa parliamo in questo articolo:
Cos’è il domicilio temporaneo
Innanzitutto, facciamo un po’ di chiarezza sulle differenze tra residenza e domicilio:
- la residenza è il luogo in cui abiti ufficialmente e che compare sui tuoi documenti di identità;
- il domicilio è, secondo la definizione del codice civile, il “luogo in cui la persona ha stabilito la sede temporanea dei suoi affari e interessi.”
Cosa vuol dire? Se tu, per esempio abiti e lavori a Milano, residenza e domicilio coincidono. Se invece la tua casa è a Milano e sei in trasferimento a Roma per lavoro o per cause familiari, puoi mantenere la residenza a Milano ma il tuo domicilio sarà a Roma.
Il domicilio temporaneo, invece, serve proprio a regolare tutte quelle situazioni transitorie in cui ti trovi a lasciare il luogo in cui risiedi per trasferirti in un altro posto per un periodo provvisorio per lavoro, studio o altri motivi che vedremo meglio tra poco.
Se ti trovi nella condizione di dover dichiarare la tua nuova abitazione, hai bisogno di presentare un’autocertificazione di domicilio temporaneo. Trovi un modello di certificazione in fondo all’articolo. Prima di arrivarci, però, analizziamo i casi in cui è possibile dichiarare un nuovo indirizzo provvisorio.
Quali sono i casi del domicilio temporaneo
Le situazioni in cui puoi dichiarare un recapito diverso dalla residenza abbracciano una vasta gamma di ipotesi, dal lavoro alla salute, dallo studio alle pene detentive. Ecco un elenco dei principali motivi che vengono di solito ritenuti validi per l’autocertificazione di domicilio temporaneo.
1. Motivi di lavoro
È il caso in cui ti trasferisci per un contratto di lavoro a tempo determinato, o se l’azienda per cui lavori ti distacca temporaneamente in un’altra città per lavorare su un progetto.
2. Motivi di studio
Valgono per tutti gli studenti che si trasferiscono in luoghi diversi da quello in cui risiedono per seguire l’università, un corso di specializzazione o un master.
3. Assistenza in caso di malattia
Riguarda tutti coloro che lasciano la propria residenza per trasferirsi presso un familiare e assisterlo nella vita quotidiana a causa di una malattia o di una condizione invalidante.
4. Motivi di salute
In modo analogo, la dimora temporanea vale anche se devi allontanarti dal posto in cui risiedi per sottoporti a delle cure mediche. In questa ipotesi rientrano anche le cure termali nelle località specializzate.
5. Servizio civile
Questo caso riguarda soprattutto i giovani che si iscrivono come volontari nel servizio civile in un luogo diverso da quello in cui risiedono abitualmente.
6. Affidamento minori
È la situazione specifica per i genitori affidatari chiamati a trasferirsi in via temporanea nel luogo in cui abita il minore in affidamento.
7. Militari in carriera
È il motivo previsto per gli appartenenti ai corpi militari in servizio in un luogo diverso da quello in cui risiedono.
8. Militari in carriera
L’ultima ipotesi riguarda le persone che scontano una pena agli arresti domiciliari o in un regime di semilibertà in un altro luogo rispetto a quello in cui risiedono.
Dichiarazione di domicilio temporaneo: contenuto e facsimile modulo
Vediamo ora come si attesta la dimora temporanea. L’ordinamento italiano non prevede nessun obbligo di dichiarare il proprio domicilio, neanche quando è diverso dalla residenza.
Il comune, infatti, rilascia solo certificati di residenza, mentre non esiste alcun documento ufficiale relativo al domicilio. A titolo d’esempio, non hai bisogno di attestati per ricevere la posta a un indirizzo diverso da quello in cui risiedi.
Esistono, però, diverse ragioni per cui una persona si trova nell’esigenza di certificare che il luogo in cui è domiciliato è diverso da quello in cui risiede.
Poniamo il caso che hai cambiato città per un impegno di lavoro. Hai bisogno di sottoporti a delle visite mediche e non puoi tornare nel tuo luogo di residenza. Con un’autocertificazione di domicilio temporaneo sei libero di richiedere l’assegnazione di un nuovo medico di famiglia vicino a te.
Per essere valido, il documento deve contenere:
- tutte le tue informazioni anagrafiche (data e luogo di nascita e residenza);
- i dati degli eventuali familiari che si trasferiscono con te;
- il nuovo indirizzo e il motivo del trasferimento.
E se il trasferimento diventa più lungo del previsto? Beh, questa è proprio l’occasione giusta per iniziare a valutare l’acquisto di una casa. Prova a dare un’occhiata alla nostra piattaforma annunci: troverai centinaia di proposte selezionate con cura e – ne siamo certi – tante soluzioni che fanno proprio al caso tuo.
Leave a Reply