Quando viene a mancare una persona cara è importante farsi trovare preparati e sapere esattamente come fare la dichiarazione di successione. È un momento molto delicato e doloroso, a cui spesso si aggiunge lo stress provocato dalle procedure di gestione dell’eredità. Per una successione puoi rivolgerti a un notaio, un commercialista o un CAF per assistenza nelle pratiche e documenti necessari. Vediamo insieme cosa prevede la legge italiana.
Cos’è la dichiarazione di successione
La dichiarazione di successione è la procedura necessaria per comunicare all’Agenzia delle Entrate il trasferimento ai suoi eredi del patrimonio di una persona defunta.
I successori hanno 12 mesi di tempo dalla data del decesso per presentare i documenti all’ufficio competente dell’Agenzia delle Entrate e, successivamente, pagare le imposte sul passaggio di proprietà.
Successione legittima e testamentaria: differenze
Chi sono le persone che ereditano il patrimonio del defunto e chi fa la dichiarazione di successione? Facciamo un distinguo:
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SUCCESSIONE TESTAMENTARIA: se il defunto ha previsto un testamento, al suo interno saranno elencati i destinatari dei suoi beni;
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SUCCESSIONE LEGITTIMA: in assenza di un testamento valido le persone chiamate in causa sono i parenti in linea retta (coniuge, figli e parenti fino al sesto grado).
Se il patrimonio non supera i 100.000€ e non include immobili o diritti immobiliari, i parenti in linea retta non sono obbligati a presentare la dichiarazione di successione.
In generale, come indicato nell’Art. 28 del Testo Unico numero 346 del 1990, le persone tenute a occuparsi della dichiarazione di successione sono:
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eredi e legatari (o loro rappresentanti legali);
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immessi nel possesso temporaneo dei beni;
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amministratori dell’eredità.
Nel caso di più persone interessate alla successione, basterà che solo una di queste presenti la dichiarazione. Ricorda, inoltre, che sono esonerati dalla procedura tutti coloro che hanno deciso di rinunciare all’eredità fornendo una dichiarazione ufficiale a un ufficio notarile o alla Cancelleria del Tribunale.
Successione: a chi rivolgersi e cosa occorre
Quando si tratta di compilare documenti come quelli di un’eredità molti scelgono di affidarsi a un notaio, a un Centro di Assistenza Fiscale (CAF) oppure a un Patronato.
Ecco cosa serve per fare la successione:
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certificato di morte;
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copia dei documenti di identità e codici fiscali del defunto e degli eredi;
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visure catastali dei beni immobili oggetto dell’eredità e certificato di destinazione urbanistica di eventuali terreni;
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certificazione dell’istituto di credito del patrimonio mobiliare del defunto;
Qualora fosse presente un testamento, infine, servirà una copia anche di questo documento.
Quanto costa una dichiarazione di successione
Le spese di una consulenza notarile per la dichiarazione di successione sono proporzionate all’entità dell’eredità e, in genere, partono da un minimo di 300€.
Se invece scegli di affidarti a un CAF o a un Patronato la spesa che dovrai sostenere per una pratica base si aggirerà intorno ai 500€.
È possibile fare la dichiarazione di successione da soli?
Non esiste alcun obbligo di affidare la gestione amministrativa dell’eredità a un professionista. Chi fa la dichiarazione di successione in autonomia può disporre del software gratuito fornito dall’Agenzia delle Entrate e compilare i documenti per via telematica, seguendo la procedura Ricevuta e attestazioni di avvenuta presentazione.
Successione: quali sono le imposte
Dopo la consegna della dichiarazione di successione, l’Agenzia delle Entrate ti invierà l’avviso di liquidazione con l’importo delle tasse dovute, calcolate sulla base del valore dell’eredità. Da quel momento avrai 60 giorni per saldare il pagamento.
L’importo delle aliquote varia in base al tuo rapporto di parentela con la persona defunta:
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4% per coniugi e parenti in linea retta;
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6% per gli altri parenti fino al quarto grado, per gli affini in linea retta e per quelli collaterali fino al terzo grado;
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8% per tutti gli altri legami.
Le imposte sono calcolate sull’imponibile, che corrisponde alla differenza tra il valore dei beni e quello delle passività come, ad esempio, i debiti accumulati dal defunto.
Potrebbe infine tornarti utile sapere come calcolare la rendita catastale di un immobile perché è questo il valore da considerare se nell’eredità è inclusa una casa. Se invece vuoi conoscere il suo valore di mercato perché stai pensando di rivenderla, rivolgiti a noi di Casavo, per ottenere subito una valutazione gratuita.
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