Quali sono i fattori da tenere in conto per capire come si calcola il valore di un immobile in successione? Un esempio per calcolare il valore di un immobile in successione, moltiplica la rendita catastale per il coefficiente catastale (es. 430 x 126).
Ecco la guida di Casavo che risponde a tutti i tuoi dubbi.
Rendita catastale e moltiplicatori
Quando scompare una persona cara bisogna prepararsi a fronteggiare tanti passaggi burocratici. Uno di questi riguarda la dichiarazione di successione. Se tra i beni lasciati in eredità rientrano anche uno o più immobili, avrai bisogno di capire quanto valgono per il calcolo delle tasse di successione.
Ai fini di questa imposta non si tiene infatti conto della valutazione di mercato o del valore catastale. La base di partenza è sempre la rendita catastale, a cui poi si applicano differenti coefficienti di moltiplicazione.
Una volta risaliti a questo dato, si applicano i coefficienti di moltiplicazione specifici per i fabbricati, determinando così il valore catastale per successione.
Prima di procedere con le modalità di calcolo ti ricordiamo che esistono alcuni casi in cui non è previsto il pagamento della tassa di successione. I parenti in linea retta – quindi genitori, figli e coniugi – beneficiano infatti di una franchigia pari a un milione di euro a testa sulla loro quota di legittima, oltre la quale pagano un’aliquota del 4%. Fratelli e sorelle, invece, hanno diritto a un’esenzione fino a 100.000 euro e a un’aliquota del 6%.
Come si calcola il valore degli immobili in successione
In tutti gli altri casi è invece necessario conoscere quanto vale il bene immobile ereditato per calcolare l’imposta di successione. Il dato di partenza, come abbiamo già detto, è la rendita, un dato che puoi recuperare presso l’Agenzia del Territorio in cui si trova l’immobile o al catasto. È importante conoscere la rendita catastale dei beni immobili per determinare il valore complessivo dell’asse ereditario.
Una volta risaliti a questo dato si procede con una rivalutazione del 5% per poi moltiplicare quanto ottenuto per il coefficiente che corrisponde alla categoria catastale del fabbricato.
Per le abitazioni esiste una sola differenza fondamentale da ricordare, con due moltiplicatori leggermente inferiori a quelli previsti per il conteggio del valore catastale:
- se l’abitazione ricevuta come lascito testamentario è destinata a prima casa si applica un quoziente di 110;
- per le altre ipotesi residenziali il coefficiente è pari a 120.
A partire da questa base risali con pochi calcoli al totale da cui poi ricavare l’eventuale tassa di successione.
Facciamo alcuni conti a titolo di esempio per aiutarti a chiarire i passaggi da svolgere. Riepiloghiamo in uno schema gli elementi da tenere a mente:
Come si calcola il valore degli immobili per la successione
Immobile | Coefficiente di rivalutazione | Moltiplicatore catastale |
---|---|---|
Prima casa | 5% | 110 |
Altra abitazione | 5% | 120 |
Immaginiamo quindi che hai ricevuto in eredità una casa a cui è associata una rendita catastale pari a 500 euro. Dopo la rivalutazione il totale sale a 525. Se si tratta della tua prima proprietà immobiliare, la cifra che ti interessa conoscere è data da 525 x 110 ed è pari a 57.750 euro. Se hai già una proprietà intestata, il risultato sarà invece 63.000 euro. Lo stesso calcolo si applica ai terreni, considerando la rendita catastale specifica per i terreni agricoli e non agricoli.
L’imposta di successione sugli immobili
Con questi risultati è possibile calcolare il totale dovuto per l’imposta di successione. Come abbiamo accennato in precedenza, esistono aliquote diverse definite in base al grado di parentela con la persona defunta. In particolare:
- 4% per tutti i parenti in linea retta, che abbiamo detto essere genitori, figli e coniugi;
- 6% per gli altri parenti fino al quarto grado in caso di affinità in linea retta e di terzo grado per la linea collaterale. Rientrano in questo gruppo cugini, nipoti, nonni, bisnipoti e bisnonni;
- 8% per tutti gli altri gradi e rapporti.
Riprendiamo il nostro esempio e tralasciamo per semplicità il discorso sulle franchigie. Una figlia che riceve dal testamento il bene della nostra ipotesi come prima casa paga un’imposta di successione sul 4% di 57.750, quindi 2.310 euro. Un fratello che eredita una seconda casa, invece, sarà tenuto a versare il 6% di 63.000, pari a 3.780 euro. Un altro parente, infine, corrisponderà 5.040 euro.
A questi importi vanno poi aggiunte le imposte ipotecarie e catastali. Per le prime case il loro importo è di 200 euro ciascuna. Per le seconde si conteggiano in misura proporzionale al valore: 1% per la catastale, 2% per quella ipotecaria.
Questa breve guida su come si calcola il valore di un immobile in successione dovrebbe fornirti tutte le informazioni che ti servono per conoscere gli oneri da versare quando ricevi una casa in eredità. Se l’abitazione che hai ottenuto come lascito rappresenta più un costo che un’opportunità per te, forse ti interessa trovare un modo per cederla in poco tempo. Per questo ci siamo noi di Casavo.
Presentaci la tua proprietà attraverso il nostro sistema di valutazione immobiliare gratuito. Se rientra nei parametri fissati dai nostri esperti, ti faremo un’offerta diretta di acquisto per rilevarla nel giro di 30 giorni. In alternativa, ti aiuteremo a trovare la migliore soluzione per te sul mercato.
Vuoi vendere la tua casa?
La compriamo noi, anche in 30 giorni, oppure ti aiutiamo a trovare l’acquirente perfetto.
Leave a Reply